giovedì 5 novembre 2009

SI E' PRESO IL 'PERIODO DI PAUSA'

KillerQueen Età: 22 Buonasera Professore, vorrei chiedere un Suo prezioso consiglio in un momento di totale confusione!!sono fidanzata da circa tre anni con un ragazzo che mi ha fatto provare per la prima volta l'amore vero!
ci siamo amati tantissimo e totalmente, ma purtroppo negli ultimi mesi qualcosa è cambiato. Siamo sempre stati molto gelosi e anche oppressivi l'uno nei confronti dell'altro, e questo ci ha portato a litigare spesse volte, ma riuscendo sempre a trovare la via della riconciliazione. Circa un mese fa, come un fulmine a ciel sereno, dopo uno screzio banale, lui ha deciso di non sentirmi più e di prendersi il famoso "periodo di pausa". In quei dieci giorni io ho capito cosa significasse provare quella sofferenza lacerante e dilaniante che solo l'amore ci può provocare. Non dormivo, non mangiavo, non riuscivo a far altro che piangere e voler morire. La sua unica motivazione per avermi allontanata (per telefono oltretutto) era quella di attraversare un periodo confusionale, non sapendo più cosa volesse, in quanto imiei comportamenti da bambina viziata e ossessiva l'avevano portato alcollasso.Tutte le persone a me care mi hanno fatto capire che non erano motivazionivalide per troncare una storia, e questo in effetti lo penso tutt\'oggi.Nonostante poi sia tornato da me, mi son sentita tradita e svuotata, nonpensavo sarebbe mai arrivato a compiere un gesto così tragico. In più, miaspettavo che nel ritornare tra le mie braccia mi desse delle conferme e dellerassicurazioni. Ciò non è avvenuto. L'unica cosa che ha voluto mettere ben inchiaro è stata quella di voler avere la più totale indipendenza per quantoriguardasse le sue scelte lavorative e professionali. In un primo momento hoaccettato questa condizione in quanto avrei fatto qualsiasi cosa per poterglistare accanto, ma col passare delle settimane mi sono sentita sempre piùtrascurata, sempre meno desiderata, sempre più scontata. Lui sapeva che iosarei stata lì sempre e comunque, e questo l'ha portato ad assumere unaposizione di supremazia su di me. Così una sera, quasi per scherzo, sentendomi molto sola, ho aperto percuriosità la pagina di una chat.Ho conosciuto così qualche persona, per il puro piacere di scambiare quattrochiacchiere e opinioni. Ho conosciuto un ragazzo, che reputo speciale. E' imbarazzante ammettere che cisentiamo da appena una settimana ma mi fa stare benissimo e addirittura sisostituisce al mio fidanzato nel preoccuparsi di me, riempirmi di attenzioni,abbiamo tante di quelle affinità da essere quasi telepatici!Non sono un'allocca, e so cosa vuol dire conoscersi virtualmente (in quanto inpassato l'ho già sperimentato)e cosa invece significa viversi nella vitareale, però la cosa interessante e preoccupante è che io ho avuto la necessitàdi ritrovare i sapori di un amore perduti col mio partner,in una chat!Ovviamente il mio ragazzo è all'oscuro di tutto, e non voglio che lo scopra,prima voglio capire cosa ci stia succedendo. Il punto è che proprio non lo so.Siamo apatici, distaccati, lui mi irrita e cerco di scansarmi, ma lui inveceche preoccuparsene annuisce e si adegua. In più ho sempre più voglia dicambiare vita e città, proseguire i miei studi lontano dalla mia casa,ambizioni che ho represso per potergli stare vicina.Ormai l'amore che c'era tra noi è svanito?Io so che tutta questa situazione sia stata generata dal fatto che lui abbiafatto mille passi indietro nei miei confronti, altrimenti io sarei stataancorata e dedita a lui come ho sempre fatto!Si insinua in me sempre più spessoil dubbio che lui abbia un'altra o ANZI che anche lui intrattenga relazionivirtuali! queste sono solo supposizioni, anche se di recente ho trovato una mailscritta da una ragazza nella sua casella di posta con oggetto:"tesoro". Non lho letta, ho fatto una scenata, lui si è sbrigato dicendomi che era una suavecchia amica che ci stava provando ma alla quale lui non aveva mai ceduto. Nonsono una stupida, e so che possono essere solo scuse e menzogne, però allostesso tempo non vorrei essere troppo precipitosa e trarre conclusioniaffrettate.
Secondo Lei vale la pena di lottare e riprendere la situazione in mano oppureè il caso che le nostre strade si dividano?Attendo molto impazientemente la Sua opinione, ho BISOGNO di un consiglio da una persona super partes, estranea e professionale.
La ringrazio anticipatamente per la pazienza e l'attenzione.Cordiali saluti.

HO TENTATO ANCHE DI UCCIDERMI

iaco15 Età: 16 Salve,Volevo spiegare la mia situazione visto che sto soffrendo parecchio.Un anno fa, precisamente il 2 agosto 2008 conobbi una ragazza, all'inizio pensavo fosse solo una "cotta" e pensavo che finita l'estate mi sarebbe passata visto che non avrei più avuto l'occasione di rivederla.
Purtroppo non era così, perchè durante l'inverno e dopo molti mesi che non la rivedevo io non facevo altro che pensare a lei, giorno e notte, dalla mattina alla sera, ogni ora, ogni minuto, e iniziai a capire che non era solo una cotta, ma mi sentivo dentro che la amavo. Passavano i giorni e sempre più saliva la voglia di rivederla e di parlarci, ma il pensiero di un suo eventuale rifiuto per il mio aspetto fisico mi fece cadere, forse, nel mio più grande errore, iniziare una dieta, pur non avendo la certezza che l'avrei rivista.
Iniziai a correre,a soffrire, a rinunciare al cibo che era una cosa essenziale. Passarono molti mesi, persi 20 Kg e mi aspettavo che durante l'estate 2009 ci fosse l'occasioni di rivederla, ma non ci fu, stavo male, malissimo, volevo a tuttii costi rivederla, risentirla. Un sabato sera i miei amici vedendomi che stavo male mi aiutarono a chiamarla, mi riconobbe subito, provai una gioia immensa, edecisi che il sabato dopo ovunque lei fosse ci sarei stato anche io.Contattandouna sua amica riuscì a capire dove andava quel sabato, ci andai anche io e larividi, ero felicissimo, ci passai una serata insieme. Finita la serata midisse se un giorno sarei andato all'uscita della sua scuola per rincontrarci,così feci, e il pomeriggio di quel giorno (giovedì 23 ottobre 2009) gli dissi tutto, quello che avevo fatto, che la amavo, tutto quello che provavo per lei..e lei mi disse la classica frase fatta: "ti vedo come un amico" mi sentì cadere il mondo addosso. Ormai è più di una settimana che mi ha detto così e mi sento veramente male, ho passato i giorni più brutti della mia vita, ho tentato anche di uccidermi. In famiglia non nè ho parlato perchè non mi va di raccontare i miei problemi ai familiari. Ora sto vermente male e non so come reagire.Vi ringrazio per la pazienza avuta nel leggere la mia storia.iaco15

domenica 21 giugno 2009

NON RIESCO AD ESSERE INDIPENDENTE DA LUI

L. Età: 21 Gentile dottore, Non so nemmeno perchè scrivo qui. Sono una ragazza normale, cresciuta con due genitori meravigliosi, ma che ha sempre dovuto spartire il loro amore con una sorella portatrice di handicap mentale.Non riesco a volerle bene. O meglio: ci riesco perchè devo, perchè è giusto così, perchè è mia sorella e il legame di sangue è indissolubile... Ma ogni volta che la guardo vedo il mio futuro imprigionato a lei, senza possibilità diandare a studiare all'estero, di trasferirmi, di essere completamente liberadi fare quello che voglio nella mia vita perchè tanto ci sarà sempre lei cheavrà bisogno di me.La mia unica speranza per una vita dignitosa è il mio ragazzo con cui sto dapiù di un anno. Ma vivo talmente tanto male questa storia che il più dellevolte ho pensato che l'unico modo per trovare sollievo alla mia angoscia sarebbe farla finita anche se lo amo immensamente. Lui ha un carattereparticolare, un po' lunatico, e i suoi sbalzi d'umore in negativo per me sono delle coltellate. Ha bisogno della sua indipendenza, di coltivare le sue passioni e di uscire congli amici (com'è giusto che sia a vent'anni). Questo mi fa sentire incredibilmente trascurata anche se oggettivamente non ho niente di cui rimproverarlo, perchè io egoisticamente vorrei che la vita di lui girasse sempre e solo intorno a me. Non è lui cattivo o indifferente, sono io che non sono normale. Ho continuamente bisogno di essere rassicurata, di sapere che c'è, io dovrei capirlo da sola ma non ce la faccio, non mi basta. E so già che non mi basterebbe comunque, nemmeno se si dedicasse a me 24h su 24h. Questo è un vuoto che non sta a lui colmare, però su di lui ricadono tutte le mie aspettative. Non riesco ad essere mentalmente indipendente da lui. Fisicamente ci sono riuscita con sforzi immani di cui nessuno s'è nemmeno accorto, ma ogni voltache lui esce senza di me la mente mi si offusca di pensieri orribili. Non riesco a fidarmi eppure ho risposto in lui tante, troppe aspettative. Sto davvero male, sono gelosa anche dell'aria che respira, ma devo assolutamente far finta di nulla perchè rischierei di rovinare l'unica cosa che abbia un senso nella mia vita. Però a volte la sofferenza è davvero troppa. Anche adesso che le sto scrivendo sto piangendo come una stupida. Come farò quando mi lascerà? Non sono niente senza di lui. A volte rimpiango di non essere su un eremo in mezzo alle pecore senza nessun contatto umano, senza nessuno che si aspetti niente da me e viceversa. Forse solo così riuscirei ad essere serena. Mi scusi per le mie parole deliranti e grazie per il tempo che mi dedicherà.

DIPENDENZA AFFETTIVA ALLA MIA ETA'

Frank Età: 25 Salve a tutti, sono qui per riportare in breve (per quanto possibile) la mia esperienza. Quattro anni fa ho iniziato una relazione con una ragazza molto più giovane dime, all'epoca poco più che una ragazzina. Mi vergogno a dirlo, ma è iniziatacome una relaione basata solo sul sesso. Ogni tanto le chiedevo di trovarsi,quando mi faceva comodo, e lei era sempre disponibile. Solo più tardi mi haconfidato che questa esperienza era per lei umiliante, che non vedeva l'ora che finisse il lato fisico dell'incontro e si restasse un pò a parlare. Col passare dei mesi è diventata sempre più matura, da ragazzina stavadiventando ragazza, ed io ineitabilmente ho finito per affezionarmici. Lei mostrava ancora di aver un gran bisogno di me, fino a mostrarsi "appiccicosa", e nonostante i nostri incontri si facevano sempre piùfrequenti ed appaganti (non c'era più solo il lato fisico, si iniziava già aduscire anche con amici comuni), lei stava male ad ogni mio distacco, ogni voltache la salutavo perchè la giornata si era conclusa. I primi 2 anni del nostrorapporto sono stati costellati da vari "tira e molla". Spesso ero io a "mollarla" (non eravamo insieme), a volte era lei, quando proprio non nepoteva più.Dopo infinite richieste da parte sua, un giorno mi ha convinto a metterciassieme...per lei è stato un giorno fantastico. In fondo mi diceva: "che differenza fa per noi dichiararci insieme? non cambierebbe nulla, tanto civediamo già molto spesso". Fu così che passammo un periodo più tranquillo estabile, quasi un anno. Fnchè lei, stanca per esser considerata sempre l'ultima ruota del carro, l'ultima prorità nella mia testa, un giorno mimolla. Io non ci son stato molto male, anzi, ho vissuto un periodo moltofelice, mi sentivo molto più libero, anche se un pò mi mancava. Dopo due mesidalla separazione, lei una sera si fa rivedere (abbiamo alcuni amici incomune): quella sera io dichiaro quanto mi manca e quanto ho bisogno di lei,mentre lei faceva la dura, ascoltava i miei discorsi senza mostrare emozioni.Finchè nel giro di poche setimane ci siamo rimessi insieme. In questo caso la storia è durata 7 mesi, davvero intensi e molto belli...ed in qesto caso l'ho mollata io, perchè era diventata un lato fastidioso nella miavita. Subito per entrambi è stato un sollievo. Io mi son fatto risentire dopoquache giorno, ma lei non ha ceduto. Al che, mi domando "MA SE SON STATO IO A MOLLARLA, PERCHE' ORA LA RIVOGLIO INDIETRO???" Non è finita. Dopo 4 mesi lei si rifà viva, io mi mostro molto più rispettoso di una volta. Iniziamo a frequenarci, ma fin da subito noto che lei è cambiatanel fisico e nella mente. Durante quei 4 mesi era diventata ANORESSICA. Questa frequentazione è continuata per 6 mesi, e dopo poche settimane di frequentazione è diventata BULIMICA. Non sto qui a dire tutti i casini diquesto rivedersi, ma non è facile da gestire una persona così. In qusti mesi lei ha dichiarato che il suo rapporto con me è stato una DIPENDENZA AFFETTIVA. In questi mesi io ho mostrato tutta la mia debolezza ai suoi occhi (più volteho pianto in sua presenza), stavo male sia nel vederla così, sia perchè mimancava. Quanto meno mi sono aperto del tutto ai suoi occhi, le ho fatto vederecome ora il rapporto poteva essere alla pari...ma lei niente. Era a dir pocoMOLTO DISTACCATA E INSENSIBILE; come lei ha detto, "non provava più emozioni per alcunchè". Questo suo comportamento mi ha ferito, ed ora è più di un mese che non la vedo e non mi faccio sentire... ma i miei pensieri continuano a tornare nel passato, a rivivere i bei momenti passati assieme...sto frenando lamia vogla di farmi sentire. MI SONO INNAMORATO DI LEI?? SONO DIVENTATO DIPENDENTE DA LEI?? POSSIBILE CHE ALLA MIA ETA' NON SIA CONSCIO DEI MIEI SENTIMENTI??

AMORI SUBLIMINATI

patty Età: 25 Sono innamorata del mio ragazzo? non ho mai avuto un vero amore,se non a 16 anni in cui amavo un mio compagno di classe ma oltre ai baci e pomiciate nient'altro.poi altri ragazzi che mi attraevano ma posso definirli amori platonici che trovavo nelle mie fantasie. poi un ragazzo che davvero mi ha fatto capire che mi voleva ma poi si è tirato inditro e anche con lui ho idealizzato e sognato l'amore. poi il mio attuale ragazzo,mi attraeva e lui mi è stato addosso,io avevo paura di stare con lui anche fisicamente non avevo maiprima avuto rapporti sessuali ma mi attraeva e non volevo perderlo.E possibile che non mi ritrovi in questa realtà di amore vissuto avendo sempre avuto amori subbliminati? aiutatemi